Esami a IST - Rovigatti
Instituto Superior Técnico (IST) di Lisbona, sede: Lisbona
Studente: Filippo Rovigatti
Corso di laurea: LT Ingegneria dell'Informazione
- Cosa fare prima di partire:
- Livello di conoscenza della lingua necessario:
A Lisbona non sono richiesti certificati di lingua.
Un consiglio: tutti parlano inglese molto meglio di noi, date una ripassata almeno a quello.
- Come ho trovato gli esami all’estero:
Gli esami svolti non sono sempre stati facili: i laboratori e le relazioni da consegnare settimanalmente impegnano non poco il vostro tempo, anche perché in Italia le modalità di esame sono diverse e di progetti non se ne fanno molti alla laurea triennale.
- La quotidianità oltre lo studio:
Nonostante integrarsi in meccanismi nuovi non sempre risulti immediatto, soprattutto ad esempio nel caso di dover affrontare materie e discipline abbastanza complesse in altre lingue, le strutture organizzative portoghesi hanno permesso e facilitato la mia integrazione, a tal punto da permettermi di riuscire a superare gli esami che mi ero proposto di fare alla partenza e allo stesso tempo di vivere e conoscere la mentalità e gli stili di vita di una regione d’ Europa che ha influenzato milioni d' individui. L’aspetto burocratico e ogni cosa da organizzare prima della partenza rappresentano , a mio avviso, lo scoglio principale da superare: è necessaria motivazione e voglia di vivere un’esperienza della quale non si sa nulla, ma che porterà di per certo ad una maturazione molto significativa dal punto di vista personale e umano.
Durante il soggiorno ho passato molto tempo in facoltà..uscivo di sera,si dormiva molto poco.
La città si visitava soprattutto nei week-end .
- Lo consigli perchè?
L’erasmus a Lisbona è stata una esperienza che ha dato modo di acquisire nuove competenze sia in ambito universitario che di confronto con studenti provenienti da tutto il mondo a causa della impronta internazionale dello stile di vita condotto in una città attiva e frizzante come Lisbona.
Questa esperienza ha cambiato le mie prospettive per il futuro in termini di favorire una maggiore globalizzazione nel tessuto industriale europeo e ha fatto nascere in me la consapevolezza delle infinite possibilità che possiede l’ Europa se coesa, unita e aperta al dialogo e al confronto tra tutte le sue diverse realtà .