Evento

Mostra virtuale elaborati finali I anno a.a. 2022/23

Mostre

Questa mostra ha avuto una versione fisica dal 4 al 15 dicembre 2023, presso la nostra sede di Palazzo Tassoni, che comprendeva anche due corsi del primo semestre, cioè Laboratorio del Disegno e Laboratorio di Design della Comunicazione. Qui sono visibili alcune raccolte di elaborati, che testimoniano i risultati finali di due corsi del secondo semestre (Laboratorio di Basi Design e Disegno automatico ed esecutivo) per mostrare parte degli studi che gli studenti svolgono nel loro primo anno di studi.

Disegno automatico ed esecutivo

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Laboratorio di basic design A

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Laboratorio di basic design B

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Laboratorio di Basic Design

Le basi storiche basic design risalgono ai corsi propedeutici del Bauhaus (1919-1935) e della Hochschule für Gestaltung di Ulm (1954-1960), quindi anche ai principi della psicologia della Gestalt e alla geometria euclidea, utilizzata sia come strumento operativo, sia come linguaggio estetico.
Il Laboratorio approfondisce i concetti cardine del Basic Design, che gli studenti affrontano in parallelo anche nell’ambito del corso di Storia del Design del Novecento, per poi sviluppare la progettazione planare come elemento caratteristico del design contemporaneo, nella transizione del progetto da due dimensioni a tre dimensioni.
Il corso esalta in particolare la dimensione sperimentale e quindi pratica e operativa delle elaborazioni necessarie a raggiungere gli obbiettivi del progetto, attraverso la scansione di esercizi intermedi che aiutano a testare in concreto, da soli e in piccoli gruppi, il valore del colore, delle linee, delle forme, dello spazio, ecc.
Oltre le capacità grafiche e di rappresentazione, nelle scale e con le metodiche idonee, gli studenti accrescono la propria conoscenza delle prestazioni fondamentali dei materiali e delle forme.
Nell'ambito del Laboratorio, gli studenti devono acquisire la capacità di descrivere le specifiche progettuali di ciò che hanno ideato, tenendo conto delle esigenze espresse da un potenziale committente, e di configurare, di conseguenza, la forma e la funzione del progetto. 
I Laboratori di Basic Design A e B hanno i medesimi obiettivi didattici, seppure svolti con metodiche diverse, e si sviluppano attraverso una serie di esercitazioni intermedie finalizzate alla sperimentazione dei principi del Basic Design, che si conclude con un progetto finale per piccoli gruppi.

Laboratorio A
proff. Giuseppe Mincolelli e Theo Zaffagnini

Ideazione di un amplificatore passivo per smartphone ovvero un oggetto in grado di amplificare i suoni senza impiego di energia, sfruttando il principio fisico della risonanza acustica. Facilità d’uso, efficienza e miglioramento della qualità di vita dell’utente sono gli obiettivi prioritari dell’azione progettuale.
I parametri di valutazione di questa esperienza sono la coerenza e il corretto utilizzo del materiale, la gradevolezza estetica, la coerenza con le caratteristiche d’utenza e del contesto d’uso, l’usabilità e l’efficienza acustica.

Laboratorio B
proff. Ivano Vianello e Maddalena Coccagna

Ideazione di un «servomuto» nell’ambito del manifesto Openfurnishings, cioè concependo l’oggetto con tutte le informazioni utili a poterlo riprodurre con i metodi disponibili per i materiali scelti. Il progetto prende spunto dal sogno di Enzo Mari di responsabilizzare le persone incoraggiandole a realizzare oggetti con le proprie mani, in modo che possano avere una visione critica del prodotto costruendolo, e così facendo mettere in atto un processo che valorizzi l’intelligenza e il talento della «comunità del progetto».

Disegno automatico ed esecutivo

prof. Luca Rossato

Gli obiettivi principali del corso consistono nel fornire agli studenti le conoscenze di base per poter leggere e creare un disegno tecnico digitale 2D ed utilizzare software 3D per la creazione e rappresentazione di parti dello stesso in tavole esecutive. Una significativa parte delle lezioni è legata all’utilizzo di software, per permettere agli studenti di acquisire una buona confidenza con le competenze delle quali il mercato del lavoro, in questo ambito, necessita.
L'apprendimento è articolato su diverse tipologie di software, specificamente progettati per elaborare contenuti di svariate tipologie. Nello specifico vengono affrontate le tematiche relative al vettoriale 2D e 3D e al rendering CGI (Computer-generated imagery), con metodiche replicabili nei diversi settori dell’industrial design e nella progettazione meccanica e architettonica.
In questo ambito la scelta di un software come Autodesk Fusion360 è sembrata la migliore opzione, essendo una piattaforma di modellazione 3D, CAD, CAM, CAE e PCB basata sul cloud per la progettazione e la realizzazione di prodotti molto diffusa in ambito meccanico industriale.
Sono stati quindi proposti agli studenti oggetti di produzione industriale, ovvero i giocattoli della serie IKEA Lillabo, i quali dopo una prima analisi e rilievo metrico con restituzione, sono stati modellati da ciascun studente. Dal modello 3D ottenuto, si è poi passati, attraverso una fase di elaborazione delle forme, al confronto con l’idea di elaborazione-trasformazione dell’oggetto stesso. In questo step gli studenti sono incoraggiati ad utilizzare tecniche digitali di concept sketching al fine di ottenere un’originale interpretazione progettuale di nuove parti compositive, nella logica di declinare il linguaggio formale secondo nuovi scenari immaginifici.
Successivamente ogni studente ha sviluppato una nuova modellazione tridimensionale dell’oggetto, grazie alla sua renderizzazione digitale. Tramite l’impiego di tecniche di real-time render, si è indagata la resa visuale oltre alla semplice forma, mediante il controllo preciso dei parametri di illuminazione, resa materico-cromatica e di texture superficiale. Alla trasformazione della forma, così come fatto in chiave analogica, si è accompagnato un lavoro di adeguamento dei tratti caratterizzanti la grafica superficiale.