Erasmus+ esami a Aalborg - Tommaso Vincenzi

danimarca.jpg Aalborg University (AAU),  sede: Aalborg

Studente: Tommaso Vincenzi

Corso di laurea: LT Ingegneria dell'Informazione

  • Cosa fare prima di partire:

Il mio spassionato consiglio è di spulciare per bene il sito della mobilità, leggendo con molta attenzione il bando e tutte le pagine che riguardano la mobilità in uscita.

Su questo bisogna proprio dirlo i ragazzi dell'Ufficio Mobilità Internazionale hanno fatto davvero un buon lavoro.
Quando si compila la domanda di partecipazione al bando, consiglio di andarsi subito a vedere i programmi delle università straniere in cui si desidera andare.
Fa molto effetto presentare nella propria lettera motivazionale già un piano abbastanza definito di quello che si desidera fare.
E' molto meglio puntare sulla qualità che sulla quantità: meglio non inserire destinazioni a caso solo perchè si muore dalla voglia di partire!
Per noi ingegneri, oltre al percorso Learning Agreement da far firmare ai coordinatori Erasmus del proprio corso di laurea e a quelli del corso ospitante, è necessario anche compilare un documento di "corrispondenza" esami da consegnare al manager didattico prima della partenza,così da sapere quali esami potranno essere sicuramente convalidati al rientro.
E' richiesto infatti di bussare (metaforicamente) alla porta di ogni professore per domandare se il programma che si segue all'estero è 'convertibile' nell'esame qui a Ferrara. E infine per qualsiasi dubbio, quando avete esaurito ogni risorsa possibile, ci si affida all'Ufficio Mobilità. Sono pazienti e danno tutte le informazioni in modo completo!
  • Livello di conoscenza della lingua necessario:

In tutto il Nord Europa l'inglese non solo è importante ma necessario: nessuna università nordeuropea accetta studenti con un livello di inglese inferiore al B2.

In alcune università UK addirittura un C1. Personalmente mi sono trovato benissimo sostenendo lo IELTS, dove un 6.5 è sufficiente per Aalborg.

Attenzione però: al terzo anno del percorso danese i corsi sono tutti in inglese, ma se chiedete di fare esami esterni al percorso da loro stabilito, magari appartenente ad anni precedenti, è probabile che lo troviate in danese!

E non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico.

  • Come ho trovato gli esami all’estero:

In Danimarca hanno un metodo di lavoro diverso da quello italiano.

Si chiama Problem Based Learning (PBL) e indica il fatto che i corsi teorici sono la metà di un semestre, mentre l'altra metà consiste in un progetto di gruppo da portare avanti nei 5 mesi di lavoro.

I corsi teorici non sono difficilissimi, ma vanno seguiti con molta costanza e subito al pomeriggio è richiesto di studiare la lezione della giornata, con esercizi e integrazione dal libro. Purtroppo non viene lasciato spazio per un metodo personale di gestione del tempo, poichè nella sessione d'esame gli esami sono tutti in una settimana!

Per il progetto il mio consiglio è quello di trovarsi un gruppo con studenti danesi.

Hanno infatti già esperienza in questo campo e se avete voglia di lavorare sapranno apprezzarvi per le vostre capacità, spesso differenti dalle loro.

E poi rompete molto le scatole al vostro supervisore (un professore assegnato ad ogni gruppo) per farvi dare qualche consiglio. La diversità del metodo può rivelarsi una scoperta interessante se colta nel modo giusto.

  • La quotidianità oltre lo studio:

La Danimarca offre molto per quanto riguarda la vita universitaria fuori dalle aule: ad Aalborg è gettonatissima la Studenterhuset (Casa dello studente), che altro non è se non un normalissimo bar/pub molto bello dove ogni settimana ci sono concerti ed eventi sempre diversi.

Io mi sono un po' appassionato e mi sono ascoltato qualche concerto new wave e un po' sperimentale, sullo stile nordico tipo Sigur Ros. Poi dentro l'università c'è un gruppo di ragazzi che organizza giri per tutta la Danimarca, ottime occasioni per conoscere altri studenti Erasmus.

Molto suggestivo Skagen, la punta della penisola dello Jutland, dove le onde del mar Baltico si infrangono sulle onde del mare del Nord.

I danesi sono tutti molto sportivi e troverete fior fiore di associazioni e palestre dove praticare lo sport che più vi piace. Quanto a vita notturna tutta una strada è dedicata a discopub e durante il fine settimana si anima di giovani e purtroppo anche di vichinghi a due ante non esattamente sobri. Però evitando gli energumeni i posti sono belli e la musica è piacevole.

Si passano ottime serate in compagnia a ballare! E poi Tuborg e Carlsberg sono due nomi danesi (le rosse di entrambe queste marche sono parecchio buone nonchè introvabili in Italia).

  • Lo consigli perchè?

Assolutamente consigliato per l'esperienza di crescita e di incontro con altre culture e lingue, che ho trovato la cosa più bella in assoluto.

Un consiglio per godersi appieno l'esperienza: non partite solo per fare l'Erasmus, per quanto sia bellissimo ed entusiasmante è parecchio tosto soprattutto nel primo mese.

E' davvero richiesta organizzazione svizzera, testardaggine vichinga e ospitalità italiana sempre e comunque.

Trovare l'appartamento non è uno scherzo ed è meglio farlo prima, se non ci si mette subito sui libri inoltre l'aspetto accademico rischia di essere un disastro e soprattutto è davvero importante saper coniugare allo studio una vita fuori dai libri per non impazzire.

Bisogna dunque sentirsi molto pronti a mettersi in gioco e accettare anche qualche rospo da ingoiare.

E' un'affascinante avventura in cui lanciarsi, ma come ogni avventura richiede elasticità nel caso di imprevisto e pelo sullo stomaco. Al ritorno però i cambiamenti si vedono e si ha subito voglia di ripartire per nuove mete, che siano le case degli amici stranieri o altri progetti di studio!