Le esperienze all'estero dei nostri studenti

Esami all'estero

L'esperienza di Lorenzo Mingazzi: esami sostenuti nell'ambito del progetto Erasmus presso Trinity College Dublin - Irlanda

Irlanda Trinity College Dublin

 sede: Dublino

Studente: Lorenzo Mingazzi

Corso di laurea: LM Ingegneria Civile

  • Cosa fare prima di partire:

Informarsi sulle destinazioni erasmus del proprio corso di laurea, andando a selezionare la propria meta (preparando anche possibili alternative nel caso non si ottenga quella desiderata) sia in base alla città di destinazione sia in base ai corsi/materie di studio presenti nell'università ospitante.

E' inoltre molto importante scrivere una lettera motivazionale valida, che faccia capire quanto effettuare un soggiorno erasmus sia uno step importante per la propria formazione universitaria.

  • Livello di conoscenza della lingua necessario:

Ogni interazione con altre persone deve essere effettuata con la lingua della nazione in cui ci si trova (o al più in inglese), perciò è necessario sapere almeno le basi grammaticali della lingua straniera (o di inglese) per non avere problemi nella vita di tutti i giorni.

  • Come ho trovato gli esami all’estero:

Per quanto riguarda la mia esperienza, gli esami all'estero erano più semplici da preparare in quanto durante il corso venivano affrontate meno dimostrazioni teoriche ma molti più casi studio, con esercitazioni a cadenza settimanale sugli argomenti trattati. Seguendo le lezioni regolarmente, prepari la gran parte dell'esame in classe con le esercitazioni o attraverso laboratorio. D'altro canto però, tutti gli esami dell'anno accademico erano concentrati in un lasso di tempo di circa 2 settimane (la mia sessione di esami è iniziata il 3/05 ed è finita il 19/05).

  • La quotidianità oltre lo studio. Come mi sono trovata nella vita di tutti i giorni:

Nella vita di tutti i giorni non ho avuto problemi particolari (a parte avere dei coinquilini che non amavano particolarmente tenere pulita la cucina). La vita di tutti i giorni era più o meno la stessa, di giorno lezione in università e poi la sera si usciva con gli amici per bere qualcosa oppure si stava in casa per finire le relazioni da consegnare nei giorni successivi.

  • Lo consigli perchè?

 E' un'esperienza unica, che difficilmente si riesce a fare dopo l'università, che permette di conoscere realtà accademiche e culturali diverse da quelle a cui siamo abituati.


L'esperienza di Daniele Dal Santo: esami sostenuti nell'ambito del progetto Erasmus presso UPC - Barcellona

spain Tesi all' UPC Universitat Politècnica de Catalunya

 sede: Barcellona

Studente: Daniele Dal Santo

Corso di Laurea: LM Ingegneria Civile

Periodo ERASMUS: Febbraio – Giugno 2017

  • Cosa fare prima di partire:

Potrà sembrare strano, ma per me il periodo pre-partenza fu il più difficile.

Il primo consiglio che mi sento di dare è di compilare il Learning Agreement il prima possibile perché, se non sarete fortunati come me (l’ufficio Outgoing Mobility rispondeva il giorno stesso o al massimo il giorno seguente), le comunicazioni con gli atenei esteri richiedono a volte molto tempo.

Il secondo consiglio è quello di cercare per tempo l’alloggio, tramite siti internet e Facebook; in modo di arrivare in città già con un tetto sulla testa. Non è semplice, ma neanche impossibile, io ho fatto così. Altrimenti, molti arrivano con una o due settimane d’anticipo rispetto all’inizio delle lezioni, affittano un Airbnb e si mettono alla ricerca della stanza. Ovviamente questa soluzione è un pò più dispendiosa in termini di soldi.

  • Livello di conoscenza della lingua necessario:

Per Barcelona non era richiesto un certificato di livello di lingua, ma era vivamente consigliata la conoscenza della lingua spagnola ad un livello almeno equivalente a B1/B2.

È bene arrivare almeno con una “infarinatura” generale della lingua, imparando i vocaboli principali e i tempi verbali più semplici. Personalmente, ho seguito due lezioni di spagnolo alla facoltà di lingue e poi ho proseguito da autodidatta tramite lezioni su YouTube, App e appunti di amici. Il tutto un mese prima della partenza.

In ogni caso poi, vivendo lì, la lingua si impara molto velocemente.

  • Come ho trovato gli esami all’estero:

Parlando subito della difficoltà, dipende sempre dagli esami che si scelgono. Non si può dire se sono più facili o più difficili, dipende da caso a caso. Ad ogni modo gli appunti sono reperibili senza problemi nel proprio account personale di ateneo.

Sicuramente, se non volete rischiare di non passare un esame, c’è da “sgobbare” parecchio.

Quasi tutti gli esami si componevano di una parte scritta e di un progetto(o più di uno), e gli appelli disponibili erano al massimo 2, distanziati di circa 7gg. I professori durante il semestre sono molto disponibili, effettuano 2-3 ricevimenti a settimana e organizzano anche visite guidate ad opere di interesse.

Un’ultima cosa, per quanto riguarda ingegneria civile, gli appelli si concentrano tutti nell’arco di 7-10 giorni.

  • La quotidianità oltre lo studio. Come ti sei trovato nella vita di tutti i giorni:

La vita a Barcellona è sicuramente una delle più dinamiche del mondo. Ci sono un’infinità di bar e ristoranti di qualsiasi tipologia e nazione, cinema in quasi tutte le principali lingue, discoteche, feste di quartiere, ecc..

In qualsiasi zona viviate, potete trovare tutto ciò di cui avete bisogno (supermercato, bar, ristorante, palestre, cinema, panificio, medico, ecc) ad un massimo di 10 minuti di cammino. È una città a misura d’uomo, con mezzi di trasporto efficienti e non cari (abbonamento di tre mesi a tram, metro e bus a 140€, che diventano 100 per gli under 25) che collegano tutte le zone della città a quasi tutte le ore, con molte attrazioni turistiche e popolata da gente giovane e per lo più solare che non disdegnerà due chiacchere con un italiano sconosciuto.

  • Lo consigli perchè?

Si, senza ombra di dubbio.

Io sono stato indeciso, se partire o meno, fino a 5 giorni prima, ma per fortuna, alla fine ho preso una delle migliori decisioni della mia vita. Attenzione: non partite con l’idea di andare in vacanza; perdereste solo del tempo a livello accademico e della vostra vita.

Sicuramente è un’esperienza che cambia; cambia il modo in cui ci rapportiamo con le persone, con altre culture o con una lingua nuova. Prima che un’esperienza didattica è un modo, per come la vedo io, di migliorare noi stessi, e ci aiuta ad inserirci più facilmente in un contesto internazionale. Senza contare la quantità di legami di amicizia, con persone di tutto il mondo, che si riescono ad instaurare. Oltretutto, nelle offerte di lavoro all’estero, in alcune, per gli stranieri, era richiesta una pregressa esperienza Erasmus all’interno del paese. Non vorrete più tornare.

Tesi all'estero

L'esperienza di Elisa Canella: tesi presso Universitat Politècnica de Catalunya di Barcellona - Spagna

spain Tesi all' UPC Universitat Politècnica de Catalunya

sede: Barcellona

Studentessa: Elisa Canella

Corso di laurea: LM Ingegneria Civile

  • Cosa fare prima di partire:

Prima di partire conviene informarsi tempestivamente di tutte le pratiche burocratiche necessarie, poiché spesso le scadenze per presentare questo genere di documentazione possono essere anche di molti mesi prima della data di partenza. Può essere molto utile visitare il sito dell’Università ospitante.

Se non si conosce la città in cui si andrà risulta conveniente cercare alcune informazioni in internet, o provare a contattare tramite social network alcuni italiani che già vivono in quel posto, soprattutto per quanto riguarda l’alloggio. Se però si tratta di grandi città, come nel mio caso, è sempre conveniente venire di persona e alloggiare in ostello, qualche giorno prima dell’inizio dell’Erasmus, per valutare il quartiere, la comodità dei trasporti e l’abitazione.
  • Livello di conoscenza della lingua necessario:

La lingua indispensabile in ogni occasione è l’inglese, in ambiente universitario in genere con una buona conoscenza dell’inglese si può immediatamente cominciare il proprio studio o lavoro.

Il mio Erasmus si è svolto in Spagna, quindi la lingua del paese ospitante dopo un paio di mesi diventa facile da capire, per parlarla correttamente è necessario un po’ più di tempo e possibilmente un corso per la grammatica.

  • Sei stato seguito durante il lavoro di tirocinio e tesi?

Sono stata molto seguita durante il lavoro di tesi, ho lavorato con più persone, tra tecnici, studenti, dottorandi e ovviamente il professore tutor del lavoro di ricerca, quindi lo scambio di opinioni è stato frequente ed interessate;  ho anche potuto organizzare e decidere da sola il lavoro da eseguire per il lavoro di ricerca che ho effettuato, potendo sviluppare le mie idee. Il lavoro è stato molto stimolante ed è stato interessante imparare a spiegare in altre lingue concetti complessi.

  • La quotidianità oltre lo studio. Come mi sono trovato nella vita di tutti i giorni:

In una città come Barcellona credo sia facile trovare la propria dimensione. E’ una città variegata, in cui possono vivere bene persone molto diverse a seconda del quartiere in cui si sceglie di vivere o dei posti che si decide di frequentare. . Si ha inoltre la possibilità di conoscere persone da tutto il mondo e di avere un ottimo scambio culturale, imparando cose che sarebbe difficile conoscere semplicemente guardando le notizie in internet. I mezzi di trasporto sono molto efficienti.

  • Lo consigli perchè?

L’esperienza è estremamente utile, nonché ricca di emozioni. E’ molto interessante conoscere università diverse dalle nostre e persone che vengono da università ancora più differenti. Si imparano molte cose che a casa non si possono imparare; si scopre la possibilità di comunicare anche se non si parla la stessa lingua. Se poi è la prima esperienza lontano da casa, come nel mio caso, si impara a vivere da soli e in maniera assolutamente autonoma e indipendente. Alla fine di questo percorso si impara a credere di più nelle proprie capacità. Mettersi alla prova è sempre molto stimolante.


L'esperienza di Lara Vallin: tesi presso il Research Center Henri Tudor - Lussemburgo

800px-Flag_of_Luxembourg.svg.png Stage al Research Center Henri Tudor

sede: Esch-sur-Alzette Lussemburgo

Studentessa: Lara Vallin

Corso di laurea: LM Ingegneria Civile

Ho avuto l'opportunità di poter trascorrere tre mesi in Lussemburgo, per lavorare in un centro di ricerca pubblico nel settore ambientale.

  • Cosa fare prima di partire:

Ho partecipato al bando Erasmus Epic attraverso la lettera di accettazione da parte di un centro di ricerca pubblico lussemburghese (Research Center Henri Tudor www.tudor.lu) a cui ero stata presentata tramite la Professoressa Verlicchi e sono risultata idonea.

Dalla mia idoneità in poi è stata una corsa alla compilazione di una serie di documenti non tanto per il tirocinio in sè, quanto per la modulistica da compilare per far riconoscere al jobcentre questa attività come tirocinio da inserire nell'area carriera universitaria (e' bene per questo muoversi per tempo).

Qualche mese prima della partenza ho contattato via internet più di qualche affittuario nella zona vicina a dove avrei avuto la sede del lavoro ovvero Esch-sur-Alzette: i prezzi di una sistemazione  del Lussemburgo non sono tra i più economici perciò, visto che questo paese è situato al confine tra Lussemburgo e Francia, ho optato per una camera in un appartamento condiviso in Francia, a pochi chilometri dal luogo di lavoro, che avrei potuto raggiungere tramite un servizio di mezzi pubblici abbastanza buono (tra l'altro la Francia offre anche un sussidio agli stranieri che risiedono per più di due mesi in Francia tramite apposita richiesta)

  • Livello di conoscenza della lingua necessario:

Il mio livello di inglese è stato più che sufficiente per muovermi da sola in un nuovo paese: certo il Lussemburgo è un paese multilingue pieno di persone di diversa origine percio', oltre all'inglese che è la lingua ufficiale,ho sfruttato anche i ricordi della lingua francese che avevo dalle superiori, vista anche la mia sistemazione insieme a coinquilini tutti francesi!

Non ho mai avuto nessuna certificazione per quanto riguarda i miei livelli di lingue straniere che parlo tuttavia  il mio inglese tutto sommato allenato per motivi di università e di curiosità personale è bastato. Una volta arrivata, se nei primi giorni sembrava difficile comporre le frasi, dopo alcune settimane avevo acquisito un bel vocabolario legato anche all'ambito di lavoro in cui ero inserita.

  • Sei stato seguito durante il lavoro di tirocinio e tesi?

La mia tutor italiana Silvia Venditti, ingegnere per la ricerca e lo sviluppo nel centro in cui ho lavorato, è stata il contatto della mia Professoressa e mi ha aiutato a raccapezzarmi dal senso di disorientamento da cui sono stata colta nei primi giorni: essendo stata la mia prima esperienza all'estero da sola, i primi giorni sono stati continuamente una scoperta, a partire dalla conoscenza dei miei colleghi di lavoro, persone estremamente interessanti con cui è stato bellissimo condividere questa esperienza lavorativa.

Mi ha inserita all'interno di un progetto europeo chiamato NoPills che si occupa di studiare come rimuovere i farmaci dalle acque reflue, raccogliendo dati sperimentali da un impianto pilota posto all'esterno di uno degli ospedali di esch-sur-Alzette.

Inoltre oltre al lavoro teorico sui dati mi ha permesso anche di lavorare a livello pratico nello sviluppo delle analisi chimiche dei reflui sanitari quindi è stata un'esperienza molto intensa e impegnativa sempre sotto la sua supervisione.

  • La quotidianità oltre lo studio. Come ti sei trovata nella vita di tutti i giorni:

Oltre all'entusiasmante esperienza a livello lavorativo, ho avuto la possibilità di respirare un'atmosfera diversa, in Lussemburgo la seconda comunità più popolosa è proprio quella italiana quindi non è stato difficile trovare altri italiani magari in Lussemburgo da piu' tempo con cui stringere amicizia. Tuttavia tra tedeschi, francesi, portoghesi era una continua sfida a conoscere nuova gente e a migliorare la lingua per esprimersi e farsi capire sempre meglio!

  • Lo consigli perchè?

Mettersi in gioco ti fa scoprire situazioni di altri paesi europei soprattutto nella prospettiva della ricerca di un lavoro dopo la laurea. Senza contare che questa esperienza all'estero è stata anche una vera e propria esperienza di vita per il senso di adattamento che si sviluppa per forza di cose nonostante il mio periodo del mio soggiorno sia stato breve: alla fine tre mesi mi sono proprio volati!