Tirocinio
Il tirocinio professionalizzante è volto ad accertare le competenze core che identificano i valori, le conoscenze, i comportamenti e le abilità essenziali della professione relative al saper fare e al saper essere ostetrico/a. In particolare, consiste
- nell’applicare la metodologia ostetrica per esercitare le competenze assistenziali specialistiche in ambiti clinici ad alta complessità;
- sperimentare in maniera graduale l’assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisione di professionisti esperti dello stesso profilo;
- applicare la metodologia dell’intervento educativo sia in ambito di promozione alla salute, sia di educazione terapeutica.
Norme generali
L’ammissione ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie avviene previo accertamento medico di idoneità psico-fisica per lo svolgimento delle funzioni specifiche del singolo profilo professionale offerto dal Corso di laurea. Prima di svolgere l’attività obbligatoria di tirocinio, ai sensi del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, l’Università provvederà a sottoporre gli studenti a visita idoneativa e ad attuare la sorveglianza sanitaria. L’eventuale inidoneità permanente all’attività di tirocinio per il profilo professionale di riferimento determina la decadenza dallo status di studente.
Il tirocinio professionalizzante:
- dura complessivamente nei tre anni 1800 ore corrispondenti a 60 CFU suddivisi in:
- al primo anno 420 ore corrispondenti a 14 CFU;
- al secondo anno 600 ore corrispondenti a 20 CFU;
- al terzo anno 780 ore corrispondenti a 26 CFU;
- le attività professionalizzanti comprendono e prevedono la frequenza propedeutica al tirocinio di laboratori e seminari come ulteriore strategia di apprendimento focalizzata su tecniche e tematiche professionali specifiche (es parametri vitali, anatomia speciale, igiene…);
- all’interno delle ore di tirocinio, vengono svolte attività formative professionalizzanti volte:
- al primo anno, ad applicare i principi della metodologia assistenziale ostetrica per esercitare le competenze assistenziali di base in ambiti professionali a bassa/media complessità;
- al secondo anno, ad applicare la metodologia ostetrica per esercitare le competenze assistenziali specialistiche in ambiti ostetrici e ginecologici a media /alta complessità;
- al terzo anno, ad applicare la metodologia ostetrica per esercitare le competenze assistenziali specialistiche in ambiti clinici ad alta complessità a sperimentare in maniera graduale l'assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisione di professionisti esperti dello stesso profilo e ad applicare la metodologia dell'intervento educativo sia in ambito di promozione alla salute che di educazione terapeutica;
- la frequenza del periodo di tirocinio svolto dallo studente avviene sotto la diretta responsabilità e a cura della guida di tirocinio, affidata dal docente di tirocinio. La guida di tirocinio ne rilascia formale attestazione ed esprime, dopo aver valutato i risultati relativi alle competenze dimostrate, una valutazione formale;
- si intende superato solo in caso di conseguimento del giudizio di idoneità per ciascuno dei periodi di tirocinio svolti. Per accedere all'anno accademico successivo è necessario avere superato l’esame di tirocinio.
Competenze in uscita
Lo studente sarà in grado di raggiungere le competenze professionali al termine dei tirocini che sono di seguito riassunte:
- nell’ambito assistenziale della Midwifery care-cure-educator, dimostra l’autonomia per la presa in carico della popolazione femminile esprimendo le competenze relative all’informazione, all’educazione e all’orientamento della donna e la coppia alla prevenzione dei principali problemi prioritari di salute nonché attuazione di programmi di screening sulla popolazione. Dimostra di saper collaborare ai piani di screening sia di prevenzione primaria che secondaria e collaborare con il team assistenziale nella prevenzione terziaria;
- nell’ambito preventivo, è in grado di scegliere e realizzare programmi di salute efficaci, basati sulle evidenze scientifiche e sulla sicurezza e che tengano conto dei valori espressi da parte dell’utenza assistita. Capacità di utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo assistenziale e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata, così come professionista integrato in un team multiprofessionale;
- nell’ambito gestionale organizzativo, dimostra di saper applicare i principi di programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari nell’area materno-infantile e nel dipartimento materno- infantile e salute della donna con progressiva assunzione di autonomia di giudizio per lo specifico della professione Ostetrica, collaborando a programmi di applicazione dei principi del risk management e delle normative vigenti relative all’esercizio professionale e in materia socio-sanitaria sulla tutela della maternità consapevole. Inoltre, pianifica, in collaborazione con il team di cura e in relazione ai vincoli organizzativi, il piano di cura, dimostrando collaborazione nella continuità assistenziale dei percorsi diagnostici terapeutici integrati in linea con la “governance”;
- nell’ambito della metodologia della ricerca, dimostra di ricercare e considerare per prendere le decisioni cliniche le migliori evidenze disponibili oltre alla propria esperienza e al razionale teorico, ai valori del paziente e alla fattibilità nel contesto organizzativo. Capacità di introdurre, mantenere e verificare nel tempo “performance” di buona pratica ostetrica EBO nell’assistenza al travaglio-parto; dimostra capacità di adozione di strumenti di governo clinico ostetrico e capacità di un approccio integrato alla sicurezza e alla qualità complessiva delle cure ostetriche. Capacità di interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica ostetrico-neonatale e ginecologica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina ostetrica. Condurre una valutazione completa e sistematica dei bisogni di assistenza del singolo individuo utilizzando tecniche e indicatori di valutazione nazionali ed internazionali per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute degli assistiti;
- nell’ambito della comunicazione/relazione, dimostra capacità di ascolto attivo sia verso l’utente che verso le altre figure professionali, applicando strategie di comunicazione verbale e non verbale e modelli di comunicazione assertivi. Dimostra di accogliere senza pregiudizio le opinioni e i retroterra culturali altrui, dimostra capacità di autovalutazione rispetto all’efficacia delle relazioni e del lavoro in gruppo. Ha nella comunicazione un atteggiamento proattivo, rapportato però alle specifiche età, etnie, in quanto il sapere comunicare costituisce parte integrante dell’agire professionale;
- nell’ambito della responsabilità professionale, dimostra nelle diverse situazioni del percorso formativo di saper applicare i principi di etica e deontologia professionale sia nel linguaggio che nelle azioni. Si assume la responsabilità delle attività svolte e del loro risultato, dimostrando riflessione, autocritica e capacità di dimostrare un atteggiamento proattivo circa eventuali errori;
- nell’ambito della formazione/autoformazione, contribuisce in modo propositivo alla definizione dei suoi obiettivi formativi sia nella sede formativa sia in tirocinio e alla loro pianificazione. Contribuisce in modo responsabile al contratto di tirocinio, effettua in modo sincero le autovalutazioni rispetto ai suoi apprendimenti. Richiede ed accetta il feedback dalle guide di tirocinio proponendo e rendendosi disponibile ad approfondimenti e alla modifica del suo agire.
Norme specifiche
Le attività formative di tirocinio professionalizzante sono indicate nel piano di studio per un totale di 60 CFU.
Il Direttore delle attività didattiche si può avvalere, laddove ritiene necessario, di un docente di tirocinio.
Gli obiettivi formativi generali del tirocinio sono stilati secondo il core competence del tirocinio. Le strutture, potenziali sedi di tirocinio, devono essere rispondenti ai requisiti stabiliti dalla normativa e alle necessità formative degli studenti.
Il Direttore delle attività didattiche (e /o il docente di tirocinio) approva gli obiettivi specifici, le singole modalità di svolgimento delle attività di tirocinio, laboratori e stages ritenute funzionali al raggiungimento degli obiettivi fissati per il Corso di Studi, i principi e strumenti della didattica tutoriale, le procedure per la effettuazione dei tirocini, le modalità di rilevamento della frequenza e della valutazione della competenza degli studenti.
I crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali specifiche del profilo.
Il tirocinio professionale può comprendere:
- sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
- esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali;
- esperienze dirette sul campo con supervisione;
- sessioni tutoriali e feedback costanti;
- report, progetti di educazione terapeutica, pianificazioni assistenziali.
Assenza e sospensione dal tirocinio
Assenza dal tirocinio
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor/responsabile del tirocinio e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze.
Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare le Strutture competenti ad imporre una sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
- stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente;
- studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti;
- studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo, senza un giustificato motivo;
- studente che ha ripetuto più volte errori che possono mettere a rischio l’incolumità psico-fisica o provocare danno biologico all’utente;
- studente che ha ottenuto una valutazione negativa nel tirocinio per un numero massimo di due volte;
- studente che è stato respinto all’esame/valutazione finale di tirocinio per un numero di volte superiore a due;
- studente che si deve iscrivere fuori corso e/o ripetente per un numero di volte superiore a quello consentito dallo sbarramento indicato nel regolamento;
- altre cause documentate e valutate dagli Organi competenti.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali o nei casi previsti nei punti 3, 4, 5, 6, 7 e 8, le figure competenti hanno la facoltà di proporre al Consiglio di corso di laurea o alla Commissione crediti la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio, tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni.
La sospensione definitiva dovrà essere deliberata dal Consiglio di corso di laurea o dalla Commissione crediti. Una sospensione definitiva dal tirocinio porta all’esclusione dello studente con l’impossibilità di proseguire gli studi nel corso di laurea di riferimento dell’Università degli studi di Ferrara.
La delibera del Consiglio o della Commissione crediti ha valore esecutivo e dovrà essere inviata all’Ufficio Carriere per i provvedimenti di esclusione.
Sospensione temporanea/Ripresa volontaria
La sospensione temporanea volontaria del tirocinio può essere richiesta anche da parte dello studente. A seguito di colloquio con il Direttore delle attività didattiche, è necessaria la compilazione e la sottoscrizione di un modulo di richiesta specifica (l’inserimento della motivazione è facoltativo). La medesima procedura è applicata anche per la richiesta di conclusione anticipata.
Per la successiva ripresa della frequenza, per il monte ore residuo sul totale previsto per l’anno di corso, è necessario darne evidenza formale tramite posta elettronica al Direttore delle attività didattiche e sottoscrivere un modulo specifico di richiesta.
In entrambi i casi, la sottoscrizione del modulo vale come presa d’atto della possibilità di incorrere in iscrizione come ripetente/fuori corso rispetto agli obblighi relativi alla frequenza del tirocinio e al superamento del relativo esame.
I moduli sono stati approvati dal Consiglio di Corso di studi.
Norme attuative
La scheda di valutazione, che riporta obiettivi tempi e modalità di apprendimento dello studente, si ritiene come un accordo scritto tra studente, guida di tirocinio e sede formativa.
Il Direttore delle attività didattiche assegna alla guida di tirocinio lo studente attraverso la mail istituzionale di entrambi, allegando alla comunicazione di inizio tirocinio la scheda di valutazione che definisce gli obiettivi ed il tempo di apprendimento. L'apprendimento pratico di tirocinio è sviluppato in modo collaborativo dalle parti, attribuendo progressiva responsabilità allo studente.
La guida di tirocinio è tenuta alla valutazione in itinere per "diagnosticare" eventuali gap di apprendimento e prevedere i tempi di recupero degli stessi.
Le figure che rientrano all’interno del processo sono: il Direttore dell’attività didattica, il Coordinatore didattico del Cds e le Guide di tirocinio. Le frequenze relative al tirocinio e a tutte le attività formative professionalizzanti sono registrate sul modulo delle presenze che lo studente ha in dotazione che riporta la firma giornaliera della guida di tirocinio che sarà consegnato periodicamente alla sede formativa per la registrazione delle ore svolte di tirocinio.
Tutor coordinatori e guide di tirocinio, relative sedi presso le quali è possibile svolgere le attività di tirocinio
I Tutor coordinatori sono professionisti nell’ambito delle professioni sanitarie in possesso del master di primo livello in “Management o per le funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie” rilasciato dalle Università, che collaborano con i Direttori delle Attività Didattiche e il Coordinatore didattico di CdS nella pianificazione dei tirocini nelle rispettive sedi di appartenenza.
Complessivamente nell’arco di un anno lavorano circa 10 tutor coordinatori tra le sedi AOU Ferrara e AUSL Ferrara.
La guida di tirocinio è un professionista appartenente allo stesso profilo professionale che, mentre svolge la professione nella struttura dove viene effettuato il tirocinio, ha la responsabilità di affiancare lo studente garantendo la sicurezza durante le attività professionalizzanti svolte. La guida di tirocinio ha le competenze necessarie per svolgere le funzioni tutoriali per lo studente e partecipa attivamente nella sua formazione facilitandone l’apprendimento clinico e il ragionamento critico.
In base agli obiettivi da raggiungere forniti dal docente di tirocinio, sceglie quali attività far svolgere autonomamente allo studente, facilitandone i processi di apprendimento e di integrazione tra l’esperienza pratica e teoria appresa.
Tale figura collabora insieme al Coordinatore didattico e al Direttore delle attività didattiche nel processo di revisione degli obiettivi di tirocinio e degli strumenti di valutazione dell’apprendimento.
Ha l’obbligo di documentare la presenza dello studente mediante firma sulla scheda di presenze del tirocinio e di esprimere la valutazione sullo studente in rapporto agli obiettivi condivisi.
Tale figura professionale viene formata attraverso corsi di formazione e aggiornamento condotti in modo specifico per le guide di tirocinio.
Le sedi di tirocinio devono essere convenzionate con l’Università degli Studi di Ferrara.