Seminari e Convegni
La partecipazione degli studenti a seminari, corsi o conferenze verrà riconosciuta come attività didattica di tipologia F fino ad un massimo di 3 CFU (1 CFU ogni 4 seminari; 1 CFU per corso/conferenza della durata di un giorno).
Per seminario si intende una conferenza, con uno o più oratori, organizzata da un ente di ricerca pubblico o privato, una istituzione pubblica, una società scientifica, una organizzazione di categoria su tematiche pertinenti le materie di studio o la professione di biologo. Per l’ottenimento dei CFU lo studente dovrà presentare un modulo debitamente compilato che attesti la partecipazione alle attività (vedi i documenti utili in fondo alla pagina)
Di seguito riportiamo un elenco parziale dei seminari organizzati da UniFe che potrebbero essere di interesse nell’ambito del Percorso di Formazione del corso di laurea.
Cambia il tempo (Museo di Storia Naturale) a.a.2023/24
I cambiamenti climatici hanno accompagnato tutta la storia della Terra. La grande maggioranza di essi si è verificata a ritmi “geologici”, cioè piuttosto lenti, ma, nonostante ciò, hanno comportato gravi conseguenze sulla vita esistente, causando l’estinzione di numerose specie viventi, poi rimpiazzate da nuove. A loro volta, gli organismi viventi hanno influito sull'evoluzione del clima del pianeta. Il cambiamento climatico che stiamo sperimentando oggi sta avvenendo ad una velocità estremamente più alta che nel passato: quali conseguenze potrebbe avere sulla vita in generale e sull’umanità in particolare? Questo ciclo di conferenze si sofferma su alcuni cambiamenti climatici della storia geologica e sulle loro conseguenze, per poi affrontare, alla luce di quanto avvenuto nel passato, gli scenari futuri, globali e regionali, nel breve e medio termine.
Programma delle conferenze:
- 09/11: Valeria Luciani (Università di Ferrara) – Episodi di riscaldamento climatico estremo nel passato geologico: una chiave per capire il futuro.
- 16/11: Antonello Provenzale (Istituto di Geoscienze e Georisorse IGG, CNR, Pisa) – La lunga storia intrecciata del clima e della biosfera
- 23/11: Vittorio Marletto (Energia per l'Italia) – La crisi climatica globale e locale: situazione, cause e prospettive.
- 14/12: Paolo Ciavola (Università di Ferrara) – Erosione costiera ed impatto di eventi estremi sulle fasce costiere: pensare un futuro per il territorio ferrarese
Incontriamoci tra mammiferi a.a.2023/24
Tra le attività organizzate vi segnaliamo due incontri:
24 Ottobre dalle 17 alle 19
CONOSCERE PER COESISTERE
Dialoghi sul tema “Dal conflitto alla coesistenza: come convivere con gli animali selvatici”
Francesca Buoninconti, Radio Tre Scienza
Stefano Grignolio, Dipartimento Scienze della Vita e Biotecnologie, Università degli Studi di Ferrara
Andrea Monaco, ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Laura Scillitani, MUSE Museo delle Scienze, Trento
26 Ottobre dalle 17 alle 19
COMPORTAMENTI PER ESISTERE E COESISTERE
Topi coraggiosi e scoiattoli ansiosi: come la personalità di un micromammifero può cambiare un intero ecosistema
Alessio Mortelliti, Università degli Studi di Trieste
Mammiferi per tutti: può un cittadino qualunque contribuire al lavoro degli specialisti?
Massimo Scandura, Università degli Studi di Sassari
Darwin Day
Darwin Day 2024
Giovedì 15 febbraio, ore 17.00 – Museo di Storia Naturale
Presentazione del programma Darwin Day Ferrara 2024 “Sto arrivando, fammi spazio! Specie erranti fra espansioni naturali e invasioni aliene”
Apertura dei seminari: Alessandro Balboni (Assessore all’Ambiente, Comune di Ferrara. Introduce: Stefano Mazzotti (Museo di Storia Naturale di Ferrara)
Conferenza:
“Invasioni aliene: tra nutrie e formiche di fuoco, che sta succedendo, cosa ci aspetta in futuro e come dobbiamo rispondere a questa minaccia?”
Con Piero Genovesi (Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale - ISPRA)
L’uomo ha sempre trasportato specie nei suoi spostamenti, a volte intenzionalmente e a volte invece accidentalmente. Ma questo fenomeno è esploso negli ultimi due secoli con la globalizzazione delle economie e sta diventando una minaccia grave per la biodiversità e per la nostra vita. I dati del recente rapporto IPBES sulle invasioni biologiche evidenziano che nel mondo ci sono 35.000 specie aliene, delle quali 3.700 causano impatti sulla natura e spesso anche sull’uomo. Anche i costi economici stanno esplodendo, con una stima per gli ultimi 50 anni di perdite per oltre 1.738 miliardi di dollari, quadruplicando ogni 10 anni, con un costo annuale stimato in 423 miliardi. Per fermare questa minaccia, che è intimamente collegata ai nostri comportamenti, occorre creare una maggiore consapevolezza nei cittadini e nei decisori, perché questa è di gran lunga la meno compresa tra le minacce alla
biodiversità.
Giovedì 22 febbraio, ore 17.00 – Museo di Storia Naturale
“Il Lupo: gioie e dolori di una specie salvata dall’estinzione e oggi in espansione?”
Con Paolo Ciucci (Università di Roma “La Sapienza”)
In quanto specie particolarmente resiliente, il lupo ha riconquistato negli ultimi 40 anni ampie porzioni del suo areale pregresso, sia in Italia che nel resto d’Europa, un processo tuttora in atto e che ha determinato situazioni nuove e spesso conflittuali. Il recupero della specie a partire dagli anni ’70 del secolo scorso è stato senza dubbio facilitato da un profondo cambiamento dell’atteggiamento e dei valori della società, cambiamento tuttavia che non è riuscito ancora oggi a consolidarsi in una strategia di gestione e conservazione scientificamente fondata, matura e socialmente condivisa. A fronte di ciò sono diverse e sostanziali le problematiche di convivenza con l’uomo che si stanno accumulando, specialmente nelle aree di recente (ri)colonizzazione, mentre è scarsa e spesso assente la risposta gestionale. Un esempio è l’ibridazione con il cane, fenomeno emergente che mette a rischio l’integrità genetica del lupo, ponendo sfide gestionali e sociali di inusitata complessità. Oltre ad essere specie totemica della fauna italiana, il lupo è un’icona della cultura della conservazione nel nostro paese, sebbene la “qualità” della sua conservazione lasci oggi molto a desiderare. Parlare del lupo oggi vuole dire quindi indagare inevitabilmente il rapporto tra scienza, società e politica.
Giovedì 29 Febbraio, ore 17.00 – Museo di Storia Naturale
“Cambiamenti climatici e specie aliene: il caso del granchio blu”
Con Mattia Lanzoni (Università di Ferrara)
Il granchio blu Callinectes sapidus (Rathbun, 1896) è una specie nativa delle coste americane temperate e tropicali dell’Oceano Atlantico, distribuita dalla Nuova Scozia (Canada) fino al nord dell’Argentina, comprese le Indie occidentali ed il mar dei Caraibi. La sua comparsa in Europa risale all’inizio del secolo scorso ed ha interessato prima le coste atlantiche e del mar Baltico per poi colonizzare il Mediterraneo, dove attualmente è in forte espansione, incluse le coste italiane. Si tratta di una specie potenzialmente invasiva in numerosi ecosistemi, caratterizzata da una alta capacità di adattamento alle più varie condizioni ambientali e di resistenza anche in condizioni estreme o di bassa qualità ambientale, e da elevata voracità e aggressività. Dopo qualche anno di segnalazioni sempre più frequenti, è ora presente in tutti i siti lagunari e della fascia costiera mediterranea, nonché nella maggior parte delle foci fluviali. È ormai noto che la struttura delle coste del Nord Adriatico offre habitat molto favorevoli all’insediamento ed allo sviluppo del ciclo vitale del granchio blu. Dalla primavera del 2022 si è assistito ad una vera esplosione demografica di C. sapidus in molti ambienti di transizione, in parte probabilmente dovuta ai cambiamenti climatici. Le conseguenze sulle specie locali, sui servizi ecosistemici, e sull’intero ecosistema lagunare-costiero sono gravissime e note. Esistono rimedi?
Giovedì 7 marzo, ore 17.00 – Museo di Storia Naturale
“Migrazioni, colonizzazioni e adattamenti evolutivi nelle popolazioni di uccelli che fronteggiano le sfide ambientali dell’Antropocene”
Con Lorenzo Serra (ISPRA)
Gli uccelli si adattano ai macro-cambiamenti ambientali con grande rapidità e la loro storia evolutiva ci mostra espansioni e contrazioni delle loro aree di distribuzione geografica in risposta ai grandi eventi di mutamento del clima, come i periodi di glaciazione, o a seguito dei cambiamenti ambientali di origine antropica, come l’introduzione della cerealicoltura o l’urbanizzazione del territorio. La ricerca di condizioni di foraggiamento ottimali per la riproduzione e di elevati tassi di sopravvivenza durante il periodo non riproduttivo appaiono come i principali determinanti di questi cambiamenti. Spostare di centinaia o migliaia di chilometri i limiti geografi ci della distribuzione di una specie implica adattamenti delle principali fasi del ciclo biologico annuale, dai tempi e dalla durata delle migrazioni alle strategie riproduttive e di muta del piumaggio. Questi cambiamenti spesso richiedono adattamenti morfologici e fisiologici e sono stati descritti i primi casi di microevoluzione. Il cambiamento climatico e ambientale in atto pone nuove sfide alla sopravvivenza degli uccelli a livello globale. C’è evidenza che non tutte le popolazioni di uccelli saranno in grado di rispondere con sufficiente velocità ed efficacia al cambiamento ambientale di origine antropica e si prevedono nei prossimi decenni ampie variazioni della distribuzione geografica delle popolazioni di uccelli e un riassortimento delle specie in comunità diverse dalle attuali. Lo scenario più plausibile prevede che le popolazioni di migratori a lungo raggio subiranno gli effetti negativi più importanti, assieme alle specie meno generaliste nella scelta degli habitat e della dieta. Poter modellizzare gli effetti dei cambiamenti ambientali sulla distribuzione geografica e sulla biodiversità dell’avifauna sarà un passo fondamentale per sviluppare e implementare politiche di conservazione efficaci.
Info e crediti universitari:
Le conferenze saranno esclusivamente in presenza in sala. La partecipazione degli studenti della laurea triennale in Scienze Biologiche e Biotecnologie dell’Università di Ferrara
a tutti i seminari del Darwin Day Ferrara 2024 verrà riconosciuta come attività didattica di tipologia F con l’assegnazione di 2 CFU.
Agli studenti che parteciperanno verrà rilasciato un attestato; tale attestato sarà presentato al momento della registrazione dei crediti F (che si registrano in un'unica soluzione).
Edizioni precedenti:
- Darwin Day 2023 - Locandina e programma
- Darwin Day 2022 - Locandina e programma
Biotech Week
La Biotech Week: una settimana di eventi e manifestazioni, coordinata e promossa in Italia da Assobiotec Federchimica, che ha l’obiettivo di raccontare un meta-settore: quello delle biotecnologie e delle biosoluzioni che l’Unione Europea ha recentemente definito una delle aree più promettenti del secolo.
Progetto Volontari per l'Educazione di Save the Chidren
- 2 CFU di tipo F agli studenti che hanno partecipato al percorso di 25 ore di supporto più le ore di formazione di base;
- 4 CFU di tipo F agli studenti che hanno frequentato, oltre alle attività di cui sopra, anche agli incontri di formazione avanzata.
Documenti utili
- Modulo per attestare la partecipazione: modulo seminario
- Modulo per attestare la partecipazione: modulo convegni