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6° Edizione: Commissione c. Ungheria (C-769/22)

6° Edizione: Commissione c. Ungheria (C-769/22)
Credit Corte di giustizia UE
a.a. 2024/25

L'art. 2 del Trattato sull'Unione europea (TUE) chiaramente definisce quelli che sono i valori fondanti dell'Unione europea, comuni ai suoi Stati membri e ai suoi popoli. Tra questi figurano capisaldi della tradizione giuridica "europea", come lo Stato di diritto e la tutela dei diritti delle minoranze. Nel contesto di un processo di scivolamento di alcuni Stati membri verso derive che fanno dubitare della loro adesione a tali valori si colloca la causa Commissione c. Ungheria (C-769/22). Dopo aver aperto una procedura d'infrazione di cui all'art. 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), la Commissione europea ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di giustizia nei confronti dell'Ungheria, la quale sarebbe venuta meno a diversi obblighi discendenti dei trattati con l'emanazione di una normativa nazionale relativa ai contenuti audiovisivi che, dietro la ratio della tutela dei minori, nasconderebbe una compressione dei diritti delle persone appartenenti alla Comunità LGBTQ+. Già di per sé la causa comporta plurimi profili di diritto dell'Unione europea, sia dal punto di vista sostanziale che dalla prospettiva del funzionamento del sistema di tutela giurisdizionale. Tuttavia, il dato caratterizzante e dirompente della causa (al punto che la sua definizione è stata demandata alla Plenaria) è che per la prima volta la Commissione europea ha deciso di porre, quale autonomo motivo di ricorso, proprio quell'art. 2 TUE che consacra i valori dell'Unione: quale è la pregnanza giuridica dei valori?

Locandina "Evento finale della Moot Court Competition del Corso di Diritto dell’Unione europea della Laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, sedi di Ferrara e di Rovigo"

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